Cultura
Chiesa di Santa Maria Donnalbina
LA STORIA
Si narra che la chiesa di Santa Maria Donnalbina abbia preso questo nome dalla
regione in cui si trovava, nome che fu dato da una famiglia romana che aveva edificato,vicino al luogo dove sorge la chiesa, una torre in difesa della città di Napoli per acquisirne la cittadinanza. Di sicuro, al tempo di Teofilatto duca di Napoli (fine secolo VIII), qui c’era una chiesa dove Eufrasia, figlia di Stefano, vescovo e duca di Napoli,ritiratasi assieme ad altre vergini, ricevette il velo da San Paolo III; qui fu istituito l’ordine delle suore Basiliane. In seguito le monache presero abito e regola di San Benedetto e nel 1563, per ordine del cardinale Alfonso, accolsero le consorelle
benedettine dei monasteri soppressi di Sant’Agnello al Cerriglio e di Sant’Agata a
Mezzocannone. Nel 1831 le suore benedettine lasciarono il posto alle suore dell’ordine di San Francesco di Sales. Sessant’anni dopo, nel 1891, la chiesa passò alla
Confraternita dell’Immacolata del Terzo Ordine di San Francesco.
Edificata nell’ undicesimo secolo e ricostruita nel secolo XVI, questa chiesa è preceduta da un atrio; ha una sola nave a croce latina con alta cupola; quattro cappelle per lato, e l’altare maggiore rivestito di marmi commessi, con in mezzo un ricco e bel tabernacolo.La soffitta di legno intagliato e dorato a cassettoni, ha in tre
scompartimenti pitture ad olio di Niccolò Malinconico del 1701: l’Assunta,Sant’Agnello che mette in fuga i Saraceni da Napoli ed il martirio di Sant’Agata; queste sacre rappresentazioni ricordano l’unione delle monache di Sant’Agata e di Sant’Agnello in Donnalbina: l’entrata di Gesù in Gerusalemme posta sopra la porta è anch’essa del Malinconico.